Indrit Murati
«All’inizio dell’apprendistato non ero ancora esattamente un campione, ma ce l’ho messa tutta, mi sono fatto strada e ho conseguito buoni risultati.»
Qual è il tuo ruolo e quali mansioni prevede?
Sono nella centrale di controllo di Sitterdorf e vice responsabile team. Mi occupo di registrare la preparazione degli ordini, inoltre azioniamo il magazzino automatico verticale per il trasferimento dei pallet e aggiustiamo i guasti.
Come si svolge una giornata lavorativa tipo?
Nel turno di mattina inizio alle 4, preparo il piano per caricare i camion e comincio a farli partire. A questo scopo inserisco gli ordini nel sistema, in modo che i pallet scendano dal nostro magazzino automatico verticale e l’addetto ai carrelli elevatori li possa caricare. Perciò lavoro principalmente al PC nel mio ufficio, accanto ai preparatori di ordini. Inoltre, per quanto riguarda le consegne, abbiamo anche contatti con la programmazione e con i clienti.
Com’è la collaborazione nel tuo team?
Il nostro team è molto coeso. In tre azioniamo il magazzino automatico verticale, due collaboratori autorizzano gli incarichi per i preparatori di ordini, il nostro capo si occupa degli aspetti amministrativi e il vice responsabile del deposito surgelati effettua il controlling. Lavoriamo in tre turni e siamo responsabili anche della produzione, cioè dell’imbottigliamento a Sitterdorf. Quindi supervisiono circa 20 collaboratori.
Come definisci la cultura aziendale?
Facciamo un lavoro di squadra e ci aiutiamo a vicenda. Gli errori capitano ovunque, chiaramente, ma è interesse di tutti i collaboratori coinvolti che il lavoro fili liscio. Abbiamo buoni rapporti con tutti gli altri reparti a Sitterdorf. Nel complesso si respira molta solidarietà tra colleghi.
Qual è stato il tuo percorso formativo?
Ho conseguito l’attestato federale di capacità come impiegato in logistica e in agosto inizio con il modulo base SSC per specialista in logistica.
Come sei arrivato alla tua posizione attuale?
Ho optato per l’apprendistato alla BINA dopo uno stage d’orientamento. Entrambi i miei genitori hanno lavorato qui, mio zio è stato per più di 20 anni alla BINA e prima di loro ci ha lavorato mio nonno, che veniva dalla Macedonia. Raccomando caldamente l’apprendistato. Dopo averlo concluso mi è stata fatta la proposta di assunzione e sono rimasto volentieri perché mi è piaciuto e conoscevo già bene tutto.
Quali doti ti sono utili nel tuo lavoro?
Sono perseverante, ossia voglio fare bene quello che faccio, non importa quanto ci metto.
Sono flessibile e molto disponibile. Inoltre ho un notevole know-how per quanto concerne il nostro Ware House Management System.
Quali sono tre qualità indispensabili per svolgere il tuo lavoro?
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Flessibilità per quanto riguarda gli orari di lavoro. Il lavoro deve essere ultimato in giornata.
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Resistenza fisica perché come preparatore di ordini si approntano circa 200-300 cartoni da 25kg al giorno.
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Abilità con i numeri per contare i cartoni, calcolare il numero dei sacchetti ecc.
Quale crescita professionale hai in mente?
Ho deciso per la logistica. Prossimamente vorrei sostenere l’esame per formatore di apprendisti ed eventualmente, dopo la formazione per specialista in logistica, aggiungere ancora qualcosa. Ho 23 anni: ho ancora tutto il tempo ;-).
Cosa ti piace soprattutto del tuo lavoro?
Il team! I nostri colleghi sono comprensivi, è piacevole lavorare insieme a loro.
Cosa apprezzi della BINA?
Le prestazioni sociali sono grandiose; soprattutto godiamo di ottime prestazioni della Cassa pensioni e anche di buoni. Per me la BINA è un buon datore di lavoro, al momento va tutto bene così com’è.
Di quali aspetti della tua carriera vai orgoglioso?
Al momento sono Vice responsabile team e la BINA ha talmente tanta fiducia in me da pagare la mia formazione. All’inizio dell’apprendistato non ero ancora esattamente un campione, ma ce l’ho messa tutta, mi sono fatto strada e ho conseguito buoni risultati. Mi hanno sempre aiutato, sia i formatori di apprendisti sia i miei superiori.
Come contribuisci al buon andamento della BINA?
Do sempre il 100% e quando vedo che un processo non funziona correttamente o che c’è del potenziale, vado dal capo o inserisco la mia idea nel nostro programma IDEA. Ad esempio, ho fatto installare un sensore di movimento in uno spazio quasi mai utilizzato, dove la luce restava sempre accesa inutilmente.